venerdì 24 maggio 2013

Poesie nuove... ma non troppo




Di seguito trovate la mia terza pubblicazione poetica in antologie collettive, in attesa di una prossima raccolta tutta mia. Assieme a quelli già pubblicati, sono testi che tenevo nel cassetto da quindici anni...


Poeti contemporanei, n.185, Casa Editrice Le Pagine, Roma 2013
Sette poesie di Silvia Belcastro 




Il poeta nel labirinto

Le foglie sono sensuali stamattina,
arricciano i pizzi all'ingiù
distese sotto il sole come campanule sfacciate.

Gli aghi dei pini si son messi le capocchie d'oro,
la gazza mostra al sole i suoi riflessi di bosco
e un gatto beve la luce inzuppando i baffi bianchi.

     “Lui solo va cercando per le strade strette
     il vecchio e il suo baule di cocci e ferri vecchi,
     che tutto ripara coi pezzi in disuso del mondo:

     gli stanchi manichini dei negozi,
     le gambe infelici delle donne,

     i sogni delicati e gli orologi rotti”.

Photograph by Joan McDaniel


Le pietre del selciato inseguono le ombre
e le campane han già richiamato i merli
ai loro nidi d'ottone.

Le notte azzurra culla gli ultimi voli di rondine
e la sera, senza ritegno, tintinna
di bicchieri per il pasto serale.

     “Io solo vado cercando e attendo
     ciò che una volta ho udito:

     un canto dolce - e un suon di ferri vecchi…”


© Silvia Belcastro



Canzone per una città

                            Un gesto una parola non detta.
                                   E’ di questo che si muore.
                                   (José Saramago)

Photograph by Vittorio Fava


Accarezzeremo l’inverno amico mio,
scivolando sulla piazza come sempre,
portandoci l’un l’altro fiori nascosti nel giaccone
e negandoci col bavero il sorriso che sappiamo.

Accarezzeremo l’inverno con le parole dolci
che abbiamo tenuto a lungo a maturare,
frutti rubati in segreto per salvarci l’anima.
E ce li porgeremo l’un l’altro, con quel gesto antico
che imprigioniamo ogni giorno nelle nostre tasche.

Ma un giorno metteremo a tacere l’Uomo
e ascolteremo la voce della notte.
Nel buio, unendo schegge di sogni,
costruiremo i nostri occhi nuovi,
capaci di scorgere la grazia serena del ghiaccio.

Ci siederemo infine nei nostri silenzi
e in quel vuoto che conosciamo bene
metteremo le nostre sedie e una buona tazza di tè:

poi coi palmi delle mani unite accarezzeremo l’inverno,
perché sappiamo - in fondo -
che è solo un beffardo gatto sornione. 


                                                                         Silvia Belcastro



La sciarpa del Comandante
 
La sciarpa del Comandante,
poesia di questa vita
tessuta coi fili del tempo:
dove amore si è aggrappato
con unghie di gatto,
ha lasciato un nodo.

Ancora ogni tanto mi vieni a trovare
in questo faro sulla tempesta,
non ancora spento
e ancora guida per tanti,
altri che di me stessa.

La tua sciarpa Comandante,
con strisce di terra che hai vissuto e amato,
strisce di lana grezza e seta celeste,
prati senza ritorno e sangue
rimasto silente ormai
come un quadro sull’anima
puntato con chiodi di saggezza.

Mio uomo fidato che ritorni
nelle notti impreviste fuori dalla Storia,
fuori dal tempo e senza più primavere,
tengo per te la tua tazza sbeccata e spessa
e tanto mi ricorda la vita delle montagne,
che scorre nelle tue mani.

E quando arrivi mettiamo i tuoi vestiti
a riscaldare. E sfreghi i palmi delle mani
con un gesto così facile del cuore,
che in un attimo hai lavato via la Storia.


   Silvia Belcastro

La mattonella


Reperto dei tempi di Cleopatra
dagli angoli smussati,
hai l’aspetto saggio

della vecchia bambina
che porta orgogliosa
il suo abitino colorato.

Sul fondo del mare attendi
una mano a cui appartieni…

E in te si perde,
nella tua meraviglia,
il ricordo di un cuore perduto
e ritrovato nell’acqua limpida!

Un bambino, con instancabile lena,
riempie il suo secchiello bucato:

-         sei sorsi d’acqua,
-         due manciate di sabbia,
-         una conchiglia.

Oggi ho capito
ogni piccola creatura
nel suo paradiso.

Silvia Belcastro









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