lunedì 14 settembre 2015

Festivaletteratura. Ricordando (non solo) Christa Wolf



Il mio primo Festivaletteratura è stato quindici anni fa. Presi un treno per Mantova dopo aver studiato febbrilmente l’itinerario su quei libretti che poi sono spariti con l’avvento di internet. Ero appena maggiorenne e dissi a mia madre che sarei tornata nel pomeriggio, anche se in verità avevo già prenotato una stanza. La sera infatti telefonai per dire che mi sarei fermata una notte, ma le notti diventarono presto quattro… e sul mio vecchio Quaderno dei Pensieri ci sono ancora l’autografo di Fosco Maraini, una foto sbiadita di Jhumpa Lahiri (lo scotch ha ormai trapassato la pagina) e un articolo su David Grossman. E poi pagine fitte di citazioni ed emozioni diciottenni, fra cui alcuni curiosi appunti sul suono della voce di Grossmann quando parlava in ebraico.


Insomma, tutti i giovani scappano di casa almeno una volta nella vita, chi per un motivo e chi per un altro. Ma io sono fuggita per andare a Festivaletteratura e spero che oggi questa credenziale vi basti. E nonostante quest’anno il festival cada nei giorni in cui perdo la mia prima, grande maestra di letteratura, vado ugualmente all’incontro su Christa Wolf che avevo prenotato. Per quelli come me infatti la letteratura è il filtro, la lente, la spiegazione. E’ quella carezza che ci restituisce l’essenza dell’animo e delle dinamiche umane.

Continua a leggere su >> 
http://www.bookavenue.it/sevenda/item/1616-christa-wolf-voci.html

Nessun commento:

Posta un commento