“Uno scrittore argentino che insegna l’arte di narrare.
La crepa abissale che a volte si apre tra gli esseri umani
e l’amore come ponte
sono i motivi ricorrenti
di un’opera di grande spessore”.
(Beatriz Vignoli)
Prima di perdere se stesso, un uomo aveva un nome. Oggi, si fa chiamare Pessoa.
Ancora
bambino, sta schierando i suoi soldatini attorno al gigante di ferro,
quando il gigante parcheggia l’auto davanti a casa e spara due colpi di
pistola. Il bambino – che un giorno diventerà l’uomo – “smette di parlare con Dio”.
Anni dopo, da ragazzo, si ritrova coinvolto in un crimine tremendo e
per questo passa diciassette mesi in un carcere minorile.
Esce dal carcere e cammina per le strade
cercando vendetta...
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